Recensioni
- Una storia della giustizia. Dal pluralismo dei fori al moderno dualismo tra coscienza e diritto, Paolo Prodi
- La giustizia e le ingiustizie, Federico Stella
- L’idea dei diritti naturali: Diritti naturali, legge naturale e diritto canonico, Brian Tierney
- Prima lezione di diritto, Paolo Grossi
- Il principio di sussidiarietà, Chantal Millon-Delsol
- I Custodi dei diritti, Antoine Garapon
- Elogio degli Avvocati, Paolo Borgna
- Cristianesimo, libertà, democrazia, Ernst Wolfgang Bockenforde
- Europa invertebrata, Gianfranco Morra
- Giustizia e politica: i nodi della seconda repubblica, Carlo Guarnieri
- La formazione dello Stato come processo di secolarizzazione, Ernst Wolfgang Bockenforde
Ricordi della Corte di Assise, André Gide
Nel 1912, il celebre romanziere francese André Gide fu giurato per circa 12 giorni presso la Corte di Assise di Rouen.
Detta esperienza coinvolse molto profondamente lo scrittore che, a seguito di ciò, decise di pubblicare, una serie di volumetti per una breve collana, edita da Gallimard,significativamente titolata “Ne jugez pas”.
Nel testo, breve e di agile lettura, Gide, che nella sua esistenza fu sempre attratto dalla giustizia, pone in premessa le seguenti parole:
“I tribunali hanno sempre esercitato su di me un fascino irresistibile. Quando viaggio, in una città, quattro cose mi attirano: i giardini pubblici, il mercato, il cimitero e il tribunale. Ma oggi so per esperienza che una cosa è ascoltare un verdetto, un’altra è aiutare di persona a render giustizia. Quando uno è fra il pubblico può crederci ancora. Seduto sul banco dei giurati, ripete a se stesso la parola di Cristo: “Non giudicate”. Certo, sono persuaso che una comunità non può fare a meno di tribunali e giudici; ma a che punto la giustizia umana sia dubbia e precaria, l’ho potuto sentire per dodici giorni consecutivi, sino all’angoscia. E ciò, spero, apparirà un po’ da queste note”.
Sellerio Editore 1994, pagg. 133