Investire in Russia: rischi e problemi legati al fenomeno della corruzione e possibili contromisure

Quali sono le normative di riferimento?

  • La Legge 29.09.2000 n. 300 ha applicato al nostro ordinamento la Convenzione Ocse sulla lotta alla corruzione dei pubblici ufficiali stranieri nelle transazioni internazionali e, all’art. 11, ha conferito al Governo la delega per l’emanazione del D. Lgs. 231/2001. (La Federazione Russa non ha ancora aderito alla Convenzione OCSE) 
  • Convenzione Europea di assistenza giudiziaria in materia penale (Strasburgo 1959) 
  • Convenzione europea di estradizione (Parigi 1957) 
  • Convenzione sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato (Strasburgo 1990)

Cosa si intende per corruzione internazionale?

La dazione (o la promessa) di denaro o altre utilità a un pubblico ufficiale straniero per ottenere un atto o un vantaggio a favore di una società che ha la sede e/o opera in uno Stato diverso da quello dell`ordinamento di appartenza del pubblico ufficiale.

Esiste il reato di corruzione internazionale?

Sì, la legge 300/2000 ha introdotto nel Codice Penale l`articolo 322 bis c.p. 1 comma per la cd. corruzione internazionale comunitaria e il 2 comma per la cd. corruzione internazionale extracomunitaria:

  • Le disposizioni degli articoli 321 e 322 c.p. si applicano anche se il denaro o altra utilità è dato, offerto o promesso a persone che esercitano funzioni o attività corrispondenti a quelle dei pubblici ufficiali e degli incaricati di pubblico servizio nell`ambito di altri Stati esteri o organizzazioni pubbliche internazionali, qualora il fatto sia commesso per procurare a sé o ad altri un indebito vantaggio in operazioni economiche internazionali (322bis comma 2 c.p.) 
  • Nel caso di condanna (o patteggiamento) l`art. 322 ter c.p. prevede la confisca dei beni che ne costituiscono il profitto, o la confisca per equivalente

Perchè è stata stipulata la convenzione OCSE contro la corruzione?

  • Fino alla fine degli anni novanta, la corruzione dei pubblici ufficiali era perseguita solo a livello nazionale, mentre la corruzione di funzionari stranieri veniva considerata come una “necessità”, in quanto, in molti ordinamenti, le spese sostenute a questo titolo erano persino deducibili. 
  • Nel 1996 l’OCSE aveva raccomandato agli stati membri di non considerare deducibili le somme corrisposte agli ufficiali pubblici stranieri. In Italia le tangenti, e più in generale i costi collegati ad attività illecite, non sono ricompresi tra i componenti negativi che gravano sui redditi di impresa. L’art. 2 l.289/02 ha formalmente sancito la non deducibilita di costi e spese riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato.

A quali rischi va incontro il rappresentante della società in caso di bribery?

Nel caso in cui il legale rappresentante, o un suo delegato, sia stato ritenuto responsabile del reato di corruzione, oltre alle sanzioni penali personali (si applicano le stesse pene previste per i reati di corruzione nazionale) si può determinare la responsabilità della società rappresentata dal medesimo.

Anche la società può rispondere di tale reato (art. 4 D. Lgs. 231/01) Quali sono i presupposti richiesti dall’art. 4 D. Lgs. 231/01?

  • Che il reato sia commesso all’estero, secondo quanto previsto dall’art. 9 c.p. 
  • Che lo Stato del luogo in cui è commesso il fatto non proceda direttamente.


Perchè si è optato per tale scelta legislativa? 
Come indicato nella relazione di accompagnamento al decreto: “Si è ritenuto che l’ipotesi assai diffusa dal punto di vista criminologico (ente che commetta reati all’estero avendo la sede principale in Italia) meritasse comunque l’affermazione della sanzionabilità dell’ente al fine di evitare facili elusioni alla normativa interna”.

Quali sono le sanzioni in materia di reato di corruzione internazionale a danno della società per la cd. “colpa organizzativa”?

  • Confisca dei beni (anche per equivalente) art. 322 ter c.p. 
  • A seguito di condanna definitiva del corruttore, il D. Lgs. 231/01 prevede cha alla società possano essere irrogate le stesse sanzioni pecuniarie previste per la corruzione interna che possono arrivare fino ad un massimo di 800 quote (ogni quota parte da un minino di € 258 ad un massimo di € 1.549) a seconda delle condizioni economiche e patrimoniali dell’ente

E’ controverso se possano essere irrogare le sanzioni interdittive sia cautelari che definitive

Interdizione dall’esercizio dell’attività, sospensione o revoca di autorizzazioni, licenze e concessioni, divieto di contrarre con la P.A., etc.)?